Lug 4, 2013 | comunicazione
Il dopo scudetto
Oltre un mese dopo aver vinto lo scudetto, sul sito ufficiale della Juventus è comparso un video dal titolo La ricetta del 31esimo scudetto della Juventus. Un video di comunicazione calcistica. Indipendentemente dalla fede calcistica, dalla squadra, dai giocatori e dal calcio mercato, il video risulta curioso. Viene ripercorso l’ultimo campionato della Juve non in maniera didascalica, come invece ci si aspetterebbe, ma con un tono leggero e scherzoso che potrebbe essere visto sia da bambini che da adulti poiché paragona il raggiungimento dello scudetto ad un piatto di alta cucina.
Si aggiungono vari ingredienti, li si shakera e si ottiene una ricetta di successo. Il video non mostra i migliori goal, non ci sono immagini di repertorio; tutto è spiegato tramite disegni bidimensionali molto stilizzati e ironicamente ammiccanti. La prima parte è spassosa e, anche se l’ultima metà tende a scivolare nell’autocelebrazione, nel complesso è un video godibile e scattante: dovrebbe essere visualizzato per la sua freschezza e non per chi o cosa rappresenta. È un ottimo modo per avvicinare ancora di più al calcio in modo leggero e lontano dalla mercificazione di ciò che è giusto rimanga una passione senza prezzo.
Giu 21, 2013 | attualità
Il caso
Il Brasile è uno dei paesi emergenti che sta avendo uno rapidissimo sviluppo economico. Cavalcando il suo positivo trend di crescita è riuscito ad aggiudicarsi, come paese organizzatore, i due eventi sportivi che maggiormente catalizzeranno l’attenzione del globo nei prossimi quattro anni: i mondiali di calcio ed i giochi olimpici
In questi giorni, con la Confederation Cup, stiamo gustando un piccolo antipasto di quello che il paese carioca si appresta ad offrire alla platea mondiale nei prossimi anni. Gli stadi pieni ed il popolo brasiliano festante che plaude le gesta del baby fenomeno Neymar.
Brasile scontri e proteste
A volte, però, dietro questa luccicante copertina troviamo qualcosa di diverso. Il movimento Copa pra quem (Il mondiale per chi?) accusa il governo federale di aver sfrattato migliaia di famiglie per far posto a parcheggi e nuove strutture che ospiteranno i tifosi di tutto il mondo in occasione dell’evento calcistico del prossimo anno.
Manifestazioni di protesta contro l’esorbitante aumento dei prezzi dei trasporti pubblici e contro le faraoniche spese per l’organizzazione di questi grandi eventi sportivi si sono sviluppate in tutto il paese fino ad arrivare a Rio de Janeiro. Alcune migliaia di persone hanno invaso le strade del centro. La protesta, che coinvolge ormai le maggiori città del Brasile, vede sfilare giovani che indossano fasce con la scritta la rivolta dell’aceto. Il nome deriva da un motivo molto semplice: i manifestanti usano l’aceto per mitigare gli effetti dei gas lacrimogeni lanciati dalla polizia per disperderli.
L’evento mediatico
Il vero evento mediatico di questi giorni pare essere, più che la Confederation Cup, le manifestazioni di questi cittadini indignati. Si pensi solo che il Brasile è la nazione più calciofila del mondo tanto che nel 2005 si poteva vedere una partita allo stadio Maracanà con un solo euro ed ora, invece, serve una cifra di trenta volte superiore.
Un costo esorbitante se si tiene conto che la maggior parte dei brasiliani ha uno stipendio mensile inferiore ai 250 euro.
Viene da chiedersi chi siano tutti quei brasiliani a cui Neymar dedica i suoi gol, forse solo una parte benestante e lontana dalle rivolte della strada, ma se un evento calcistico che il brasile attende dal 1950 è solo una vetrina per pochi eletti, viene davvero da chiedersi: copa pra quem? .
Spesso l’evento mediatico non è ciò che si pensa ma tutto ciò che c’è dietro e di cui troppo poco si parla durante i giorni dell’evento stesso e con cui, purtroppo, quando si sono spente le luci bisogna, per lungo tempo, fare i conti.
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