Già tempo fa ci siamo interrogati sulla moda impazzante dei selfieed ora, siamo alle prese con le sue finalità creative. L’artefice di queste finalità è il teenager americano Matt Perren che tre anni fa ha deciso di farsi un autoscatto, poi il giorno dopo un altro e un altro ancora fino a quando non è diventato un’abitudine quotidiana, tanto da aver raccolto oltre duemila selfies. Ma non è tutto, perché ha deciso di assemblarli in un video cosiddetto lip-sync mentre canta “Don’t stop me now” dei Queen.
Matt Perren
L’effetto è immediato. Nel corso della canzone le immagini che si susseguono mostrano i segni del tempo sul volto del protagonista che cresce e che, a fine canzone, ritorna di nuovo un ragazzino facendo una sorta di count-down dei selfies fatti. Non si assiste solo al cambiamento fisico di un ragazzo ma, piuttosto, all’evoluzione della specie dei giovani creativi in grado di costruire piccole opere d’arte con l’aiuto delle nuove tecnologie.
La pubblicità è ovunque. Siamo circondati e noi stessi, talvolta, siamo degli spazi viventi che sfoggiano marchi ovunque. Ormai non ce ne accorgiamo nemmeno più, i prodotti ci passano sotto il naso e le loro strategie pubblicitarie vengono dimenticate nell’arco di poche ore, minuti, se non addirittura secondi. Ma c’è un altro modo per pubblicizzare un prodotto: il guerrilla marketing. Questa definizione coniata, da Jay Conrad Levison nel 1984, sta ad indicare una forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo. La creatività si scatena per dare sfogo a installazioni e/o immagini che fanno leva sui meccanismi psicologici degli utenti finali.
Esempio di guerrilla marketing da parte d’una delle più note catene di fast food
Lo spettatore si imbatte nel guerrilla marketing e, soprattutto per i non avvezzi a questo tipo di comunicazione, la visione è destabilizzante. Dapprima scatena la curiosità, in un secondo tempo si attiva un meccanismo di attesa che irretisce l’utente e, infine, di stupore. Generalmente il guerrilla marketing è un tipo di comunicazione aggressiva con lo scopo di scuotere la mente dell’utente facendo del prodotto promosso qualcosa di non banale che rimarrà impresso nella memoria di chi lo guarda.
Il guerilla marketing sfrutta i media per far parlare di sé ma, al contempo, è una nuova forma di comunicazione che inserisce il prodotto nella vita quotidiana delle persone. Il suo obiettivo è creare un caso nel mondo multimediale e crossmediale che vada ad aumentare e alimentare l’impatto comunicativo. La sua originalità sta nell’essere un ponte tra la non più consueta comunicazione su strada e quella sui social network.
Un consiglio: tutto si può pubblicizzare L’ideale sarebbe utilizzare gli strumenti giusti e sempre meno convenzionali per emergere dalla massa.
Recente esempio di guerrilla marketing nella città di Milano commissionato da Europ Assistance.
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