I numeri del digitale nel 2021: il report digital di we are social

I numeri del digitale nel 2021: il report digital di we are social

Puntualmente è uscito il resoconto di We Are Social che, in collaborazione con Hootsuite, ci offre una panoramica globale sull’andamento dello spazio digitale nel mondo.
In un anno decisamente anomalo che ha visto l’avvento di una pandemia mondiale, molti indicatori hanno subito interessanti modifiche e nuovi trend stanno velocemente prendendo piede nelle nostre abitudini digitali. Forse mai come nell’ultimo periodo internet ed i social sono entrati nel nostro vivere quotidiano modificando molto il modo di vivere delle persone e delle aziende.

Sviluppo digitale: i dati principali

 

I primi dati importanti per analizzare al meglio lo scenario contemporaneo sono 5:

  • Popolazione Mondiale: siamo 7,83 miliardi ad inizio 2021. La crescita è di circa l’1% annuo, questo vuol dire che la popolazione mondiale è cresciuta di circa 80 milioni di unità nel corso del 2020.
  • Mobile: 5,22 miliardi di persone nel mondo usano abitualmente telefoni cellulari. Parliamo di circa il 70% della popolazione. Anche qui parliamo di una crescita dell’ 1% rispetto all’anno precedente, 93 milioni di persone che nel corso del 2020 hanno avuto accesso ad un telefono cellulare per la prima volta.
  • Internet: 4,66 miliardi di persone accedono ad internet, un incremento del 7,3% (o 316 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2020. La penetrazione internet mondiale si attesta al 59,5%. Una bella fetta di popolazione ad oggi non accede ad internet.
  • Social media: sono 4,20 miliardi gli utenti delle piattaforme social, un incremento del 13%, 490 milioni di persone nuove sui social. La penetrazione delle piattaforme social si attesta quindi al 53% della popolazione mondiale. Da notare come dei 5 principali indicatori i social sono quelli che sono cresciuti maggiormente.
dati popolazione were social social digital 2021

dati popolazione were social social digital 2021

 

Global headlines were-social-digital-2021

Global headlines were-social-digital-2021

 

 

 

Utilizzo dei social nel 2021

 

Le piattaforme social sono sempre più le principali protagoniste del nostro stare online. Complice la pandemia che ha costretto tutto il mondo a stare forzatamente in casa abbiamo visto che si è registrata una crescita del 13% di utenti. Questo innalzamento ha portato la popolazione social a superare i 4 miliardi di utenti.

Con il crescere degli utenti cresce leggermente anche il tempo medio speso sui social, oggi siamo a circa 2h25 minuti, un tempo praticamente uguale a quello del 2020, ma che negli ultimi 6 anni è aumentato di oltre 30 minuti. Basti pensare che solo nel 2015 passavamo solo 1h51minuti sulle piattaforme sociali.

 

tempo speso sui social were social digital 2021

tempo speso sui social were social digital 2021

Ci sono differenze sostanziali da Paese a Paese, In Italia per esempio trascorriamo una media di 1h52 minuti online, siamo quindi al di sotto della media mondiale. Il paese più attaccato a Facebook e compagni sono le Filippine in cui l’utilizzo media supera le 4 ore.

 

I social più utilizzati nel 2021?

 

Sappiamo che i social ci stanno sempre più coinvolgendo, che cresce il numero di minuti che passiamo ad intrattenerci con i loro contenuti ma quali sono le piattaforme che hanno più successo?

  • Facebook si conferma sempre la n°1 con quasi 3 miliardi di utenti attivi
  • Youtube si posiziona al secondo posto con 2,291 utenti attivi
  • Al terzo posto troviamo Whatsapp che ha recentemente raggiunto i 2 miliardi di utenti
  • Instagram è quinta con oltre 1 miliardo di profili
  • Sale tantissimo TikTok con 689 milioni di utenti

 

Top social platforms were digital 2021

Top social platforms were digital 2021

Ma quanto tempo spendiamo online?

 

Al di là dell’utilizzo dei social che raccolgono una gran parte del nostro tempo online la domanda che ci interessa sapere è quanto tempo spendiamo online?

Interessante notare che siamo online praticamente lo stesso tempo che spendiamo dormendo. L’utente medio passa online circa 7 ore al giorno, vale a dire circa quasi la metà del nostro tempo di veglia. Si tratta di un aumento di oltre un quarto d’ora al giorno rispetto alle rilevazioni del 2020. L’utilizzo della rete in Italia si mantiene su ottimi livelli, con 6h22 minuti siamo tra i primi paesi europei come utilizzo.

Il Mobile si conferma come il mezzo principale di accesso al web, grazie ai nostri smartphone spendiamo il 52% del totale di quanto stiamo connessi

 

tempo speso giornalmente su internet were social 2021

tempo speso giornalmente su internet were social 2021

Perché utilizziamo internet?

 

L’analisi di We Are Social indaga i motivi principali per cui gli utenti utilizzano internet. La ricerca di informazioni è la motivazione principale che porta le persone a connettersi. Il 63% del campione afferma di connettersi per documentarsi. Il secondo motivo, sicuramente un effetto della pandemia, è restare in contatto con parenti ed amici. Seguono praticamente a pari passo l’aggiornamento su news ed eventi e la ricerca su come fare le cose (gli ormai indispensabili tutorial). Interessante notare la crescita dell’uso di internet per la formazione, la gestione delle finanze, il gaming ed il desiderio di conoscere nuove persone. Segno che ormai gran parte delle nostre attività si sono spostate online.

Motivi per cui usiamo internet were social 2021

Motivi per cui usiamo internet were social 2021

 

Velocità della connessione ad internet? A quanto viaggia il mondo nel Web

 

Con un utilizzo sempre maggiore delle rete per fare diverse attività che vanno dal lavoro allo svago, la velocità di connessione gioca un ruolo centrale. Il mondo viaggia ad una media di 42,70 MBPS in download. In Italia ci attestiamo poco al di sotto di questa soglia con una velocità media pari a 40.83. Il Paese più “lento” in termini di connessione è l’India con 12,91, mentre Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Cina ed Australia sono rispettivamente i 4 più veloci.

 

Velocità internet we are social digital 2021

Velocità internet we are social digital 2021

Social Search:

 

Un fenomeno che si sta sviluppando in modo interessante è la social search. Le generazioni più giovani quando devono cercare informazioni su un brand utilizzano di più i canali sociali rispetto ai “tradizionali” motori di ricerca. Dai 16 ai 24 è importante notare come la social search raccolga vaste fette di utilizzo, mentre dopo i 25 anni l’utilizzo dei motori di ricerca è ancora predominante. Un indicatore molto importante per chi si occupa di advertising a seconda del brand e del target di riferimento diventa fondamentale scegliere dove essere più visibile.

 

Social search were social digital 2021

Social search were social digital 2021

E-commerce e dintorni nel 2021?

 

A detta di molti siamo definitivamente entrati nella fase del commercio online. Secondo quanto riportato dalla presente ricerca sembra proprio di sì! La schermata E-commerce adoption qui sotto mostra la percentuale di utenti tra i 16 ed i 64 anni che hanno acquistato qualcosa online nell’ultimo anno. La media mondiale è molto alta e si attesta intorno al 76%, In Italia abbiamo addirittura fatto meglio con una percentuale di circa l’80%.

 

Ecommerce Adoption were social digital 2021

Ecommerce Adoption were social digital 2021

Quali sono i settori merceologici che sono andati meglio online? Fashion & Beauty è la categoria che ha “beneficiato” di più della situazione straordinaria del 2020, con oltre 665 miliardi di dollari spesi dai consumatori. Il settore Food & Personal care è il segmento che ha registrato la variazione relativa più positiva, +41%.

 

Settori crescita ecommerce were social 2021

Settori crescita ecommerce were social 2021

Accede tutto il mondo alla rete?

 

L’indagine mostra con particolare attenzione alcune slides che indicano quali sono le percentuali di utilizzo di internet in rapporto alla popolazione. Accanto a paesi molto connessi come il Nord Europa ed il Nord America in cui si raggiungono percentuali pari al 96%, ci sono zone dell’Africa in cui la percentuale arriva solo al 26%. Inoltre troviamo Paesi come la Corea del Nord, L’Eritrea ed il Sud Sudan in cui oltre il 90% della popolazione non accede ad internet.

 

Cosa ci dice questa analisi?

 

Il report redatto da We are Social racconta anno dopo anno la bussola di un mondo che va sempre più verso il digitale, abbiamo scoperto che nel 2020 abbiamo passato online circa 7 ore al giorno per fare gran parte delle attività che prima facevamo online. Certamente i dati di quest’anno risentono del Covid che ci ha costretto per tanto tempo a casa. Sarà interessante notare quanto cambieranno queste cifre nei prossimi anni. Sicuramente passata la pandemia (si spera il prima possibile) riprenderemo a vivere offline molte cose che oggi facciamo in rete. Questa analisi ci dice però che sempre di più la rete è il mondo in cui entriamo quando cerchiamo informazioni su qualcosa. Diventa pertanto fondamentale per tutte le aziende (grandi o piccole) essere presenti per parlare con il proprio pubblico.

Il meme di Bernie Sanders: la storia

Il meme di Bernie Sanders: la storia

Da circa una settimana il 46° presidente degli Stati Uniti si è ufficialmente insediato. Al termine di un periodo molto difficile per la Democrazia a stelle e strisce, che ha sancito la transizione tra Trump ed il suo successore, rimane una foto che diventerà iconica di quel 20 gennaio 2021. No, non si tratta del momento in cui Biden giura solennemente, nemmeno della performance canora di Lady Gaga e neppure del simbolico abbraccio tra Barack Obama e la prima vicepresidente donna della storia, Kamala Harris. Si tratta della foto del senatore Bernie Sanders.

Bernie Sanders all’Inauguration Day

 

Bernie Sanders all'Inauguration Day

Bernie Sanders all’Inauguration Day

 

La foto simbolica è diventata quella del senatore nativo di New York. Nella foto si vede Sanders seduto in modo sonnecchiante con un paio di moffole davvero grandi. La seduta con le gambe incrociate, il giaccone marroncino sembra stridere con la solennità del momento. Una posa così normale, quasi annoiata coglie subito l’attenzione perché si pone in antitesi a quello che sta accadendo.

L’autore della foto è Brendan Smialowsk un fotografo freelance di Washington che racconta alla CBNC di come la foto sia avvenuta quasi per caso:

That picture is really not that great,It’s not the nicest composition in the world. I saw Sen. Sanders out of my other eye kind of fiddling with his gloves. It was just a nice moment when he crossed his legs and crossed his arms and I threw the camera over to him.

 

Il resto è storia, la foto nel giro di poco tempo comincia a fare il giro di internet. Il tutto sembra partire dall’account twitter di Ashley Small una dottoranda alla Penn State University che condivide la foto con la frase: “this could’ve been an email”.

When I saw Bernie’s photo, he just reminded me of myself in the back of a meeting, waiting for it to be over, most of the comments were people saying ‘this is me’ or ‘mood,’ and I’m happy we all relate.

Nel giro di poco tempo la foto ha avuto 1.1 milioni di like oltre 139.000 retweets! Un giro del mondo ritraendo Sanders in tantissime situazioni e pose differenti, alcune veramente esilaranti.

 

 

La reazione di Bernie Sanders al suo meme

 

Ma in tutta questa viralità come l’ha presa il diretto protagonista? Il navigato Bernie Sanders, intervenuto al Late Night di Seth Meyers, è apparso molto divertito dalla cosa, dichiarando che non aveva assolutamente idea di essere diventato una star del web. Relativamente alla sua postura bizzarra si è limitato a chiosare:

“I was just sitting there trying to keep warm, trying to pay attention to what was going on”.

Inoltre ha svelato il nome dell’artigiana che ha confezionato le moffole che indossava al Campidoglio. Si tratta di Jen Ellis, una maestra del Vermont, che confeziona questi guanti partendo da vecchi maglioni e foderandoli con pile estratto da bottiglie di plastica riciclata.

 

 

Meme e creatività

 

  • Le felpe dello store di bernie Sanders
    Sul sito della campagna di Sanders le felpe Chairman Sanders Crewneck sono in vendita per 45 dollari ed i ricavi saranno interamente devoluti ad un’associazione benefica che si occupa di fornire pasti salutari agli over 60 in difficoltà economiche.
Felpa Bernie Sanders

Felpa Bernie Sanders

 

  • Ikea
    Ikea Grecia, tramite l’agenzia pubblicitaria Ogilvy ha lanciato un kit di sedia e guanti che con poco più di 10 € permette di ricreare l’outfit del senatore americano. Una trovata veramente interessante che ha trovato un immediato plauso dalla rete.
ikea grecia bernie sanders get the look

ikea grecia bernie sanders get the look

 

  • La versione Lego di Bernie Sanders
    L’artista Lego Ian Clifford Heath ha creato una versione lego di Bernie Sanders nel giorno dell’ Inauguration Day.
bernie sanders in versione lego

bernie sanders in versione lego

 

Perché il meme di Bernie Sanders ha avuto questo successo?

 

 

I motivi del successo di questa immagine sono molti. Come afferma Annamaria Testa su Internazionale certamente la posa pacifica di Bernie Sanders fa da contraltare alle immagini di guerriglia a Capitol Hill di inizio gennaio. Alla folla inferocita che attacca le istituzioni si contrappone un’immagine rilassata, quasi annoiata che scandisce il lento ritorno alla normalità.

La solennità del momento impone posture ed abiti che si facciano notare, ed in mezzo a tutta questa eleganza e formalità la posa di un singolo uomo vestito con indumenti ordinari diventa quasi dirompente.

Inoltre un altro motivo fondamentale è la tecnologia. Senza il web probabilmente questa foto non avrebbe avuto un riscontro così ampio. Le immagini oggi come non mai diventano sempre più mezzo di intrattenimento della nostra epoca. Ogni singolo pixel può diventare virale e contribuire a generare un moderno pezzo di cultura contemporanea.

 

Gli spot pubblicitari ai tempi del Coronavirus

Gli spot pubblicitari ai tempi del Coronavirus

Eccoci ad un altro appuntamento sul nostro blog. Visto il probabile estendersi del Lockdown in Italia, nonostante gli incoraggianti dati di questi giorni, il periodo di quarantena non sembra terminare nel brevissimo periodo. Grazie a questo momento di chiusura forzata nelle nostre case ed un ritmo lavorativo più lento, possono essere maggiori i tempi dedicati al relax. Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere questo articolo per segnalarvi quelli che secondo noi sono gli spot televisivi più interessanti del periodo

Comunicare durante il Coronavirus

Per la nostra attività non cambia molto, le attività di comunicazione social e web e non si fermano. Tutto il mondo del marketing, nonostante il momento difficile, deve continuare la propria attività. Come abbiamo visto la scorsa settimana i grandi brands hanno rivisto la loro comunicazione per continuare a mandare messaggi anche in questo frangente. Una fase molto importante perchè diventa fondamentale rassicurare i propri utenti mantenendo il più possibile una presenza discreta ma positiva.

Ecco qui, come promesso, una lista di spot televisivi che stanno girando sulle principali reti. Il loro comune denominatore è raccontare il momento e puntare sul senso di solidarietà ed orgoglio che sta attraversando la nostra penisola. Come potete vedere nella selezione proposta la componente emozionale sembra essere l’ingrediente principale.

#DistantiMaUniti

Dopo i primi giorni di Lockdown la Presidenza del Consiglio dei ministri ha fatto uscire questo Spot in cui molti volti dello sport italiani hanno prestato il loro volto per la campagna #DistantiMaUniti.

In questo momento in cui abbiamo chiesto al Paese di rispettare indicazioni particolarmente impegnative, tra cui quelle della “distanza di sicurezza” e di evitare il contatto fisico, c’è il rischio che questo possa presto trasformarsi in “isolamento” e che ci si allontani l’uno dall’altro.
La campagna social #iorestoacasa vuole sottolineare la necessità di queste misure. Ma stare a casa non significa essere soli: una scelta da prendere per la cura di se stessi e degli altri. Perché siamo una comunità unita anche nella distanza #DistantiMaUniti

A questa iniziativa si è aggiunta anche la Campagna “Grazie” sempre ad opera della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui si ringraziano tutti coloro che si stanno spendendo in questa emergenza. L’invito è anche quello di supportare gli sforzi degli operatori, mantenendo il più possibile un comportamento responsabile.

Barilla: un omaggio all’Italia che resiste

Il video proposto da Barilla questa settimana fa leva sull’orgoglio italiano. Come dice la voce “All’Italia che ancora una volta resiste”. Un video che desidera ringraziare chi, con il proprio lavoro o nei piccoli gesti quotidiani, sostiene il Paese in un momento storico di grande difficoltà. La voce narrante è di un’icona Italiana nel mondo: Sophia Loren. Un sincero messaggio di vicinanza a tutti coloro che stanno affrontando l’emergenza in prima linea: dai medici che accudiscono i malati in ospedale, da chi si occupa della famiglia a casa; a chi lavora tutti i giorni in fabbrica. Tutti coloro che sono accomunati dalla voglia di superare questo periodo. La chicca dello spot è il recupero della famosa musica anni 80 dei vecchi spot Barilla.

Ricordate tutti questa storica pubblicità, vero?

Vodafone: lo spot girato da casa per essere insieme

Vodafone che offre servizi di telefonia e connettività racconta con il suo spot la nuova quotidianità imposta dalla quarantena, un’idea originale che coinvolge gli utenti e sottolinea l’importanza della rete e dell’essere connessi per continuare a vedersi sentirsi e lavorare. Lo spot è interamente girato da clienti Vodafone e sottolinea le diverse attività che possono essere fatte “insieme” pur essendo lontani. Nello spot c’è segnalata la possibilità di partecipare con Vodafone a sostegno della Croce Rossa Italiana. Il montaggio ed il ritmo incalzante della musica rendono bene l’idea di energia e di ottimismo che lo spot desidera dare.

Esselunga: una mano nonostante i guanti

Esselunga ringrazia i propri dipendenti ed i propri clienti per l’impegno e l’unità dimostrata in questo periodo difficile. Viene sottolineato l’impegno di chi lavora per il gruppo lombardo della GDO e la fiducia dei clienti.

Parmigiano Reggiano: Anche noi restiamo a casa

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano punta al messaggio di rimanere a casa, come stanno facendo i casari che rimangono “a casa” nei caseifici per impegnarsi a non far mancare sulle tavole un prodotto così centrale nella nostra cucina. Al termine del filmato interviene proprio il Presidente del Consorzio a rassicurare tutti ed ad invitare le persone a restare a casa poiché ci penserà il consorzio a rifornire il Paese.

Bauli: #Pasquaconituoi

Bauli ha avuto un’idea interessante collegando i propri social alla televisione. Per avere l’opportunità di vedere il proprio messaggio trasmesso in televisione è sufficiente pubblicare su Instagram una Story con gli auguri dedicati ai propri cari, utilizzando l’hashtag #PasquaConITuoi e taggando @ Bauliitalia. I migliori contenuti sono poi selezionati e utilizzati negli spot che stanno passando ora in televisione.

Ikea Spagna: Tu casa tiene algo que decirte

Ikea Spagna ha confezionato uno spot il cui titolo è La tua casa ha qualcosa da dirti. Sottolinea come, soprattutto in questo periodo, la casa sia un rifugio sicuro. Un punto fermo che come dice il testo in chiusura sarà lì per te sempre, indipendentemente da ciò che verrà.

Comunicare durante l’emergenza Covid-19

Speriamo che questa selezione di spot vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere. Al di là delle varie sfaccettature di ciascun video, questa selezione mostra alcuni punti fermi della comunicazione del momento. Prima cosa è l’intento di infondere un messaggio di positività. E non potrebbe essere diversamente poiché sarebbe inutile e stucchevole stressare sulle difficoltà. Secondo punto è la prospettiva. Bisogna fare parlare le persone: clienti e dipendenti che stanno facendo un passo in più. La difficoltà deve essere raccontata come qualcosa che può farci rinascere verso un futuro migliore.

 

Coronavirus: come comunicano i grandi brands

Coronavirus: come comunicano i grandi brands

La Pandemia di Coronavirus, partita dalla Cina, si sta diffondendo rapidamente in tutta Europa e, putroppo, nel mondo. Una situazione che riguarda tutti noi e sta modificando non poco le consuetudini di vita alle quali eravamo abituati solo poche settimane fa. Un momento di grande cambiamento che impatterà sui nostri consumi e poi di riflesso su tutta l’economia mondiale. Tante domande si affollano nei nostri pensieri, quando finirà? Quando torneremo alle nostre vite di tutti i giorni? Come sarà dopo? Interrogativi a cui oggi non è ancora certo dare una risposta, ma sicuramente prima o poi questo periodo di quarantena terminerà e si potrà tornare alla normale vita di tutti i giorni (certo sarà un procedimento graduale e non immediato).

Le aziende grandi o piccole si sono trovate subito a misurarsi con questa nuova situazione, certamente non programmata, e stanno cercando di trovare nuove soluzione per convivere nel modo più positivo possibile con questa pandemia globale.

Mentre i governi di tutto il mondo cercano di limitare i danni e chiudere le persone all’interno delle proprie abitazioni i brand non si fermano e (da remoto) continuano a creare delle accattivanti idee di comunicazione per accompagnare in maniera positiva i propri consumatori.

Virus e Brand: come risponde il mondo della comunicazione

Il Coronavirus è diventato uno dei maggiori topic negli ultimi mesi, la pandemia è un grande problema sanitario, e non solo del momento in cui stiamo vivendo.

Le varie comunicazioni che abbiamo visto intorno a questa situazione sono diverse: da comunicati di personaggi famosi, ad iniziative televisive per informare e intrattenerci durante il periodo di quarantena gli spunti certamente non mancano. Termini come #coronavirus #COVID-19 #lockdown sono diventati sempre più trend topics sui social network. Le aziende stanno “cavalcando” questo momento rivedendo i propri piani di comunicazione ed adattando i propri messaggi per essere il più vicino possibile al consumatore durante questa emergenza. Vediamo alcuni casi di esempio.

Esselunga: vicinanza al cliente

La grande distribuzione è certamente uno dei settori maggiormente coinvolti dall’Emergenza Coronavirus. Il colosso italiano non è rimasto certo a guardare. Da subito sono state messe in campo numerose iniziative per supportare al meglio i propri clienti: dall’introduzione di nuovi orari, nuove offerte e formule di vendita, fino ad un concreto aiuto per i clienti anziani.

Esselunga, sempre al servizio della comunità e del territorio, mette in campo misure straordinarie per affrontare…

Pubblicato da Esselunga su Sabato 7 marzo 2020

 

COOP: solidarietà e servizio ai propri clienti

La COOP, il gruppo principale della grande distribuzione italiana, ha attivato diverse iniziative per fare sentire la vicinanza ai propri clienti. In osservanza al nuovo slogan “Può una spesa cambiare il mondo?”ha fatto diverse azioni di forte solidarietà.

In questi giorni molte persone sono in difficoltà ad andare a fare la spesa. Per questo, siamo al fianco di Dipartimento…

Pubblicato da Coop su Sabato 21 marzo 2020

Inoltre grazie alla filiale COOP FAR EAST il gruppo cooperativo è riuscito a fare arrivare in Italia 2 milioni di dispositivi medici da donare alla protezione civile.

McDonald’s: cambio di logo per il distanziamento sociale

Rimanendo sempre in tema di food, vediamo un’interessante azione svolta da McDonald’s in Brasile. Il gigante mondiale del fast food ha deciso di modificare il proprio logo per rinforzare il messaggio di distanziamento sociale che diventa essenziale in questi giorni difficili.

Coronavirus logo Mcdonalds

Coronavirus logo Mcdonalds

Burger King: Stay Home of the whopper

Uno dei principali competitor di Mcdonald’s, Burgher King, non è stato di certo a guardare. In un punto vendita in Belgio, quando è stato fatto l’annuncio di chiusura dei fast-food e ristoranti in tutto il paese, è apparso questo singolare invito di stare a casa.

Coronavirus Burger King Stay Home

Coronavirus Burger King Stay Home

Chiquita: #stayhome

Anche il noto marchio di banane Chiquita ha dato il suo contributo. La pagina Instagram Chiquitabrand presenta da circa 1 settimana un nuovo logo senza la celebre icona femminile e la didascalia recita “Sono già a casa, per favore fai lo stesso e proteggi te stesso #stayhome“.

Nike: Play inside

Nike, il noto brand di abbigliamento sportivo sceglie di lanciare un messaggio positivo sulla sua pagina Instagram: riprendendo la chiave sportiva invita tutti i propri clienti a “giocare” per il mondo, stando semplicemente a casa. Interessante notare come un Brand che fa del movimento una delle sue principali chiavi d’essere abbia reinterpretato il concetto con le parole Play Inside.

Mazda: ripartiremo presto!

Mazda, importante gruppo nipponico del settore automotive propone per il pubblico italiano un messaggio di speranza. Viene ripercorsa la storia dell’azienda giapponese quando nel 1945, dopo i tristi fatti di Hiroshima, si trovava in grandissime difficoltà. Con tenacia e forza di volontà è riuscita a risollevarsi. Questa storia vuole essere un messaggio di speranza da parte di Mazda Italia a tutta la nazione.

Ikea: riscoprire l’importanza della casa

Il Brand Svedese dedicato all’arredamento della casa non poteva mancare all’appuntamento con la comunicazione legata al lockdown mostrando quanto la casa sia importante e come divertirsi rimanendo a casa. Sul canale Youtube italiano dell’azienda sono comparsi alcuni video che spiegano come vivere e godere al meglio del tempo tra le mura domestiche.

Coca Cola: La scelta di sospendere tutta la pubblicità

Contravvenendo alle principali regole di comunicazione, la Coca Cola Company dal 1° aprile ha deciso di sospendere tutte le attività di comunicazione in Italia e negli altri paesi colpiti dalla pandemia. L’annuncio è stato dato ieri oggi all’interno dei principali canali social dell’azienda. L’obiettivo è concentrarsi sulla sicurezza e salute dei propri colleghi e della comunità.

In questo momento difficile, abbiamo deciso di sospendere tutta la nostra pubblicità. Ora la nostra priorità è occuparci…

Pubblicato da Coca-Cola su Lunedì 30 marzo 2020

 

In Italia Coca-Cola ha donato 1,3 milioni di euro alla Croce Rossa ed offerto i propri prodotti negli ospedali per supportare oltre 10.000 operatori sanitari nella Penisola Italiana.

Nutella: #vasettochallenge

Un modo di comunicare interessante è offerto da Nutella, che approfittando del maggiore tempo trascorso in casa, ha lanciato #vasettochallenge, una sfida creativa per tutti gli amanti della crema spalmabile del gruppo Ferrero. Poche regole per partecipare: prendi un vasetto Nutella e trasformalo in un nuovo oggetto usando ciò che hai a casa…e tanta fantasia! 

Ogni scusa è buona per salutare il vicino dal balcone… Tipo dare da bere alle tue piantine con questo incredibile Vasetto annaffiatutto. All’opera! 🌼🌱

Pubblicato da Nutella su Venerdì 20 marzo 2020

 

Questi sono alcuni esempi di importanti brand che stanno cercando di adattare la loro comunicazione a questo momento di emergenza. Il comune denominatore che emerge in queste azioni è il desiderio di comunicare l’emergenza offrendo ai propri clienti consigli di buon comportamento. L’invito principale è osservare le norme di prudenza come stare a casa e distanziamento sociale.

In un momento in cui le attività si sono fermate o hanno ridotto di molto la propria produzione non serve fare audience a tutti i costi, ma offrire supporto e assistenza ai propri clienti. Regola fondamentale oggi più che mai.

Bitcoin: arriva la criptovaluta

Bitcoin: arriva la criptovaluta

Bitcoin: la moneta digitale

Finalmente dopo quasi 10 anni anche le principali testate italiane hanno incominciato ad interessarsi al Bitcoin. Questo termine che per molti può suonare nuovo, in realtà è in uso dal 2009. Quando Satoshi Nakamoto (nome fittizzio) inventò la prima moneta virtuale. Caratteristiche principali del Bitcoin: non fare uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari, il suo valore si determina solamente sulla leva della domanda ed offerta. Per funzionare utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, sfruttando la crittografia per gestire tutti gli aspetti funzionali.

La rete del Bitcoin consente quindi il possesso e il trasferimento delle valute in modo assolutamente anonimo. Per utilizzare i Bitcoin sono necessari un personal computer o uno smartphone per avere un proprio “portafoglio” digitale. In ogni caso, questa moneta può essere trasferita attraverso Internet verso chiunque disponga di un indirizzo bitcoin. Questa struttura peer-to-peer permette alla moneta di non avere alcun ente centrale e nessuna autorità. L’andamento come abbiamo visto sarà determinato solo dalla domanda e dall’offerta. Questo in breve per farti un’idea di ciò di cui stiamo parlando.

Bitcoin: la bolla

Il Bitcoin è salito in auge durante questo ultimo periodo perché da domenica (in Italia da Lunedì) è iniziato lo scambio dei primi future nella storia presso il Chicago Board Options Exchange negli Stati Uniti. Per la prima volta l’utilizzo di prodotti finanziari legati ai Bitcoin segna un nuovo importante passo in avanti per la valuta virtuale. Su  cui restano grandi dubbi per quanto riguarda la sua stabilità e affidabilità visto che i  future sono un tipo di contratto nel quale  acquirente e  venditore si mettono d’accordo sul prezzo di un particolare bene, che dovrà essere reso disponibile nel futuro. Il pericolo di una imminente bolla è stato sollevato da molte testate finanziarie ed esperti del settore. Come Riporta il Sole24ore Jamie Dimon, AD di JP Morgan, definisce la Criptovaluta una truffa. Anche Carlo Messina, AD di San Paolo, vede molto concreta la possibilità di una bolla speculativa.

Il Bitcoin a Wall Street

Il Bitcoin sembrava aver però superato bene il primo test a Wall Street, i future sulla criptovaluta hanno segnato un aumento di 20 punti durante la prima giornata di contrattazione. Nonostante un promettente avvio nella giornata di ieri abbiamo assistito ad una violenta frenata, nel secondo giorno si è assistito ad un deciso calo delle contrattazioni (-93%). Un episodio che pare confermare la volatilità della nuova moneta digitale e che suona come un campanello d’allarme. Cosa dobbiamo aspettarci? Difficile dirlo, ad oggi è troppo presto per fare delle previsioni, la cosa migliore è rimanere alla finestra e vedere cosa succederà! Rimanete sempre molto prudenti e non fate prendervi da facili entusiasmi e, come per il web, rivolgetevi sempre ad un consulente che sappia consigliarvi nel modo migliore.

I migliori 100 marchi al mondo

I migliori 100 marchi al mondo

Come ogni anno è stata pubblicata da interbrand la lista dei migliori 100 best global brands. Si tratta dei marchi che hanno più valore nel mondo durante il 2017. Questa classifica si basa su una combinazione di:

  • performance finanziaria dei prodotti/servizi del singolo brand;
  • influenza del marchio sul consumatore;
  • la capacità di imporre un prezzo premium all’interno del mercato;
  • i profitti ottenuti.

Tra i top 10 marchi domina la tecnologia

Al primo posto troviamo Apple, l’azienda fondata da Steve Jobs, fresca di lancio del nuovo iPhone 8. L’azienda di Cupertino si conferma al primo posto anche nel 2017 con un valore complessivo di 184,154 miliardi di dollari ed un incremento del 3% rispetto al 2016.

Al secondo posto abbiamo Google. L’azienda di Mountain View ha un valore di 141, 703 miliardi di dollari e registra un incremento del 6% rispetto all’ultimo anno.

La sorpresa di quest’anno è Microsoft che, scalzando Coca-Cola, si assesta sul podio di questa prestigiosa classifica. +10% ed un valore pari 79,999 milioni di dollari sono i numeri che fanno l’azienda di Bill Gates il principale competitor di Apple.

Al quarto posto troviamo Coca-Cola, che registra una leggera perdita (-5%) con un valore complessivo di 69,733 milioni di dollari. Si tratta sempre della prima azienda a livello mondiale nel settore food & beverages.

Al quinto posto ecco Amazon. Il colosso e-commerce di Jeff Bezos sale di ben tre posizioni rispetto al 2016 ed è uno dei top growings di questa classifica con un + 29%.

Seguono Samsung e Toyota, leader mondiale nel settore automotive. All’ottavo posto troviamo Facebook che nel 2017 ha registrato un aumento del 48% ed un valore pari a 48,188 miliardi di dollari.

Al nono posto segue Mercedes e IBM chiude la top ten, con un valore complessivo di 46,829 miliardi di dollari.

A conti fatti sono 6 le aziende tecnologiche che si piazzano nei primi 10 posti mondiali! Non male per un settore che è cresciuto tantissimo negli ultimi 10 anni e che ha davanti a sé ancora tantissimi margini di sviluppo.

E le aziende Italiane?

In questa classifica troviamo anche alcune eccellenze italiane:

Al 51° posto compare Gucci La casa di moda fondata a Firenze nel 1921 presenta un valore di 9,969 miliardi di dollari.

In coda alla classifica ecco una new entry: Ferrari. Il marchio di Maranello si piazza all’ 88° posto. Infine al 94° Posto ecco Prada. La Holding di moda italiana ha un valore pari a 4,716 miliardi di dollari.