Apr 23, 2014 | TV
25 anni
Era il 17 aprile 1989, quando andava in onda per la prima volta BLOB, programma ideato dal critico cinematografico Enrico Ghezzi.
La peculiarità del programma consisteva nel riportare giornalmente gli stralci più interessanti e strani che la televisione offriva durante la sua programmazione giornaliera.
Blob
In questi 25 anni tutti i protagonisti dell’attualità politica e culturale hanno trovato spazio su BLOB. Diventando protagonisti inconsapevoli di storici frammenti di televisione.
Quando YouTube e il mondo di internet non era ancora nato, quando ancora non era possibile scegliere con un click cosa vedere e non vedere, BLOB offriva agli spettatori un riassunto di tutto quello che di meglio, o di peggio la Televisione offriva.
La trasmissione satirica continua tutt’oggi ad avere un importate seguito e a raccontare la nostra realtà con un abile uso del montaggio (si veda in particolar modo il montaggio delle attrazioni teorizzato dal regista russo Ejzenštejn che permette la libera associazione di idee) in cui i protagonisti e i modi di vivere vengono mostrati senza l’utilizzo di orpelli stilistici.
La Blob Condicio a cui fa riferimento Enrico Ghezzi riserva il giudizio e l’interpretazione a ciascuno di noi, consegnando alla storia un videodocumento di ciò che siamo.
Apr 10, 2014 | cinema, TV
Dopo l’Oscar la TV
Paolo Sorrentino, il regista da Oscar per La Grande Bellezza, dirigerà una fiction dal titolo The Young Pope in onda su Sky. Il progetto sarà di otto puntate da 50 minuti ciascuna, non si sa ancora chi sarà l’attore protagonista ma il personaggio principale sarà un Papa completamente frutto dell’immaginazione. Il nome trapelato è Lenny Belardo, il primo pontefice italo-americano. La vicenda si svolgerà tra Città del Vaticano, Italia, Stati Uniti e Africa e riprenderà le donne e gli uomini della vicenda con uno sguardo che vada al di là degli scandali.
Il regista Paolo Sorrentino agli Oscar
L’ambizioso progetto sarà co-prodotto dagli Stati Uniti (John Lyons sarà il produttore esecutivo) e da Wildside (già produttrice della fortunata serie televisiva Boris).
Nov 7, 2013 | cinema, TV
Netflix
Forse stiamo imboccando una strada che cambierà drasticamente il mondo del cinema e della televisione. Il cinema sulla rete. Anzi, pare che il pioniere statunitense Netflix l’abbia già imboccata. Per ora ha iniziato a produrre le proprie serie TV rendendole prima visibili sulla rete e, una settimana dopo, in tv, dando così un netto vantaggio agli internauti.
Ma c’è di più, durante un meeting Ted Sarandos, il capo dei contenuti di Netflix, si è lasciato sfuggire il termine big movies facendo intendere di voler bypassare le major che regolamentano la vita di un film (il cosiddetto “sistema delle finestre”), dalla sala cinematografica, al supporto fisico fino alla tv generalista.
Per ora questa è solo un’indiscrezione e non si sa quando si arriverà a vedere le prime dei film direttamente da casa ma il netto sentore è che i tempi di visione e di distribuzione stiano cambiando. Viene da chiedersi che ne sarà del fascino indiscusso delle belle sale cinematografiche che meritano ancora di accogliere molti film per la loro qualità visiva ed espressiva. Per tutti gli altri, il piccolo schermo di un portatile è sufficiente.
Ott 23, 2013 | cinema, TV
Italy in a day
Italy in a day, così si chiama il nuovo progetto RAI coprodotto con Indiana Productions. Una fotografia dell’Italia fatta dagli italiani stessi. L’idea è di far filmare agli italiani un giorno, o frammenti di una giornata, con qualsiasi strumento video (anche uno smartphone) e di inviarli al sito www.italyinaday.rai.it. Gabriele Salvatores sarà il regista che visionerà e sceglierà i pezzi che verranno montati in un unico grande collage.
Il progetto è definito “un entusiasmante esperimento di cinema collettivo” che riprende l’idea originale di un film corale e mondiale di Ridley Scott dal titolo Life in a day e diretto da Kevin Macdonald. Sabato 26 ottobre è la data scelta in cui dovranno avvenire le riprese dei cittadini e, sempre nello stesso giorno, si darà ufficialmente il via ad un cinema fatto dal basso.
Si hanno 24 ore di tempo per completare la propria opera e tre settimane per caricarla sul sito. Si ricordi inoltre che, oltre a dover essere tecnicamente decenti, i video verranno scelti per la loro unicità, bellezza e creatività. Il primo film italiano fatto dai suoi protagonisti lo si potrà vedere non prima del prossimo autunno, in attesa sono già disponibili Britain in a day e Japan in a day.
Ora tocca a noi. Buon lavoro!
Set 19, 2013 | cinema, TV
La serie TV
Michael J.Fox, l’eroe di Ritorno al Futuro ,sta tornando. All’apice della sua carriera , nel 1991, gli è stato diagnosticato il Parkinson e, poco tempo dopo, la sua vita è cambiata. Nonostante questa l’abbia debilitato, non si è mai dato per vinto, anzi, dice che la malattia lo ha migliorato perché si è maggiormente avvicinato alla famiglia a cui è molto legato.
Ha scritto il libro Lucky Man, ha fatto alcune apparizioni in serie televisive come Scrubs e A Good Wife e ora sarà il protagonista di The Michael J.Fox Show.
The Michael J. Fox Show
La nuova serie andrà in onda il 26 settembre sulla Nbc e tratterà la vita di Mike Henry, un ex giornalista televisivo ritiratosi dal lavoro per passare più tempo con la famiglia che decide di ritornare a lavorare nel momento in cui i figli sono cresciuti. Data la natura del protagonista, la serie avrà ospiti reali come l’ex governatore del New Jersey Chris Christie nei panni di se stesso.
Il Parkinson è parte del modo di vivere di Henry e, di conseguenza, della vera vita di Michael J. Fox che ha deciso di tornare al lavoro perché lo ama profondamente e per trasmettere il messaggio che le malattie, per quanto invalidanti, possono essere superate trovando il giusto modo per conviverci.
Dice Fox:”Vorrei che la gente capisse che la vita è una celebrazione e che nelle difficoltà, grazie alla famiglia, all’ottimismo e al modo di affrontare le cose come veramente sono e non come vorresti che fossero o come gli altri le vedono, puoi avere una vita piena. Se solo potessi trasmettere quel messaggio, senza picchiarlo in testa alla gente, sarei felice“.
Giu 6, 2013 | TV
Il progetto Rai
A maggio è iniziato un nuovo Carosello. O meglio, è iniziata una forma di mini-intrattenimento pubblicitario (210 secondi di programmazione contro i dieci dell’originale) che fa l’occhiolino (solo nel titolo) alle réclame di trent’anni prima che raccontavano una storia con tutta calma. Si, i tempi televisivi erano diversi, si, ora la velocità sta divorando qualsiasi prodotto televisivo con voracità ma aveva la possibilità di raccontare un prodotto in maniera diversa, in un modo che non fosse già visto. “Carosello reloaded” è una perdita di un’occasione.
I pubblicitari avrebbero dovuto dimostrare tutta la forza comunicativa in poche immagini per fissare il prodotto nella mente degli spettatori e, invece, si sono limitati (non tutti) ad allungare le pubblicità che già venivano quotidianamente propinate, senza fare di più, o di meglio, come invece ci si aspettava.
carosello
La proposta
I dirigenti RAI hanno parlato con entusiasmo della novità di trasmettere le storie sia su TV che su smartphone, cioè la cosiddetta tecnologia multischermo, un nuovo modo di sfruttare i media (già utilizzato più volte in altre parti del mondo ma, si sa, in Italia si arriva un attimo dopo su certe cose). L’aspetto crossmediale che vede l’interrelazione di più media è senza dubbio interessante ma, il rievocare un prodotto storico come Carosello, non basta per far diventare quello nuovo della RAI un altro prodotto di successo.
Senza soffermarci sull’incasso ottenuto con questa manovra per dare ossigeno alle casse ormai vuote, ci si sarebbe però aspettati un po’ più di coraggio e di fantasia per raccontare qualcosa di già visto e renderlo nuovo agli occhi dello spettatore. Molti si sono sentiti presi in giro, molti sono rimasti delusi. La programmazione è prevista fino al 28 luglio e, per ora, gli unici a sentirsi soddisfatti sono i forzieri RAI. Si chiede l’aiuto di autori bravi che diano forza e nuovo lustro ai prodotti. È difficile ma vale la pena farlo, il mondo urge di novità ben fatte che, soprattutto, non puntino principalmente al vile denaro. Se si puntasse prima alla comunicazione e se l’operazione riuscisse allora il ritorno economico sarebbe garantito.
E che? C’ho scritto Jo Condor?!
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