Guerrilla Marketing

Guerrilla Marketing

La pubblicità creativa

La pubblicità è ovunque. Siamo circondati e noi stessi, talvolta, siamo degli spazi viventi che sfoggiano marchi ovunque. Ormai non ce ne accorgiamo nemmeno più, i prodotti ci passano sotto il naso e le loro strategie pubblicitarie vengono dimenticate nell’arco di poche ore, minuti, se non addirittura secondi. Ma c’è un altro modo per pubblicizzare un prodotto: il guerrilla marketing. Questa definizione coniata, da Jay Conrad Levison nel 1984, sta ad indicare una forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo. La creatività si scatena per dare sfogo a installazioni e/o immagini che fanno leva sui meccanismi psicologici degli utenti finali.

Esempio di guerrilla marketing da parte d'una delle più note catene di fast food

Esempio di guerrilla marketing da parte d’una delle più note catene di fast food

Lo spettatore si imbatte nel guerrilla marketing e, soprattutto per i non avvezzi a questo tipo di comunicazione, la visione è destabilizzante. Dapprima scatena la curiosità, in un secondo tempo si attiva un meccanismo di attesa che irretisce l’utente e, infine, di stupore. Generalmente il guerrilla marketing è un tipo di comunicazione aggressiva con lo scopo di scuotere la mente dell’utente facendo del prodotto promosso qualcosa di non banale che rimarrà impresso nella memoria di chi lo guarda.

Il guerilla marketing sfrutta i media per far parlare di sé ma, al contempo, è una nuova forma di comunicazione che inserisce il prodotto nella vita quotidiana delle persone. Il suo obiettivo è creare un caso nel mondo multimediale e crossmediale che vada ad aumentare e alimentare l’impatto comunicativo. La sua originalità sta nell’essere un ponte tra la non più consueta comunicazione su strada e quella sui social network.

Un consiglio: tutto si può pubblicizzare L’ideale sarebbe utilizzare gli strumenti giusti e sempre meno convenzionali per emergere dalla massa.

Recente esempio di guerrilla marketing nella città di Milano commissionato da Europ Assistance.

I Selfies

I Selfies

Cosa sono?

Secondo L’Oxford Dictionaries sono definiti “selfies” gli autoritratti fotografici realizzati da uno smartphone e caricati sui social media. Ormai chiunque, dalle star alle persone comuni, si ritrae in una foto e la posta automaticamente condividendola su social come Instagram, Facebook o Twitter. E a questa moda che impazza si è unito anche Papa Francesco che è finito su un autoritratto con tre scout di Piacenza.

selfie

Un interessante raccolta di questi selfies dal titolo Selfies at serious places, la si trova su Tumblr, un altro social network in cui si susseguono foto di ragazzi che hanno alle loro spalle luoghi serissimi come il memoriale per le vittime dell’Olocausto, il muro di Berlino, Pearl Harbor e il loro buffi volti dissacranti in primo piano. Alcuni autoscatti risultati eccessivi e offensivi hanno visto i loro autori scusarsi pubblicamente sulla rete. Altri, come il fotomontaggio di Obama che si immortala, dopo aver deciso di bombardare la Siria, è stato creato prendendo sì spunto dai selfies ma in verità l’idea era di porre una dura critica alla scelta del Presidente degli Stati Uniti. I selfies, oltre che una moda del momento, sono uno dei modi migliori per raccontare la società contemporanea dove tutto ciò che accade è racchiuso in un’istantanea.