
The Walking dead: le web serie
L’idea di Frank Darabont
Nel 2010 è comparsa sugli schermi la serie The Walking dead tratta dall’omonimo fumetto. La prima serie prodotta dalla AMC e da Frank Darabont si è rivelata un successo e il gradimento degli spettatori si è intensificato con l’andare delle puntate, così tanto da far decidere ai produttori di girare anche una quarta serie. Come i più conosceranno, The Walking dead tratta dell’invasione degli zombie sul nostro pianeta e i sopravvissuti, un gruppo eterogeneo di persone, cerca di barcamenarsi tra mille pericoli e peripezie.
La storia di per sé è già sentita ma, per gli amanti del genere e anche per i non amanti, è decisamente interessante e ben strutturata. Accanto alla serie canonica è stata lanciata, due settimane prima della messa in onda della seconda stagione, una web serie dal titolo The Walking dead: Tom Apart, diretta da Greg Nicotero e sceneggiata dallo stesso insieme a John Esposito. La mini-serie tratta delle vicende di Hannah (il primo zombie ucciso dal protagonista Rick Grimes) e della sua vita prima di diventare un morto che cammina. Dopo essere stata distribuita sul canale online della serie televisiva, è stata anche doppiata in italiano e distribuita online su Foxtv.it, con il titolo Storia di uno zombie. Due settimane prima della terza stagione è stata annunciata l’uscita di una nuova puntata diretta sempre da Nicotero: The Walking dead: cold storage.

Hannah (il primo zombie ucciso dal protagonista Rick Grimes)
Visibilità su web
Le web serie hanno dato un’ulteriore cassa di risonanza alla serie televisiva e sono un ottimo canale per avere una visibilità immediata sulla rete e non solo. Questa operazione di marketing è diventata ormai un trend per le grandi serie televisive. Da quella fruita in modo passivo si passa a questa web di tipo attivo, scelta autonomamente dall’utente che decide se e quando approfondire la conoscenza di qualcosa che fino a poco tempo fa gli era negato.
Lo spazio narrativo non si esaurisce così solo alla sua trasmissione televisiva ma prosegue e si espande su altri canali che fidelizzano maggiormente lo spettatore. L’internauta ha ora la possibilità di approfondire sempre più i suoi interessi e contribuire ad accrescere la visibilità della serie canonica influenzando lui stesso le scelte di produzione. In sintesi questo tipo di crossmedialità ormai è ovunque, tutto sta nel capirla sfruttando a pieno le grandi potenzialità che può offrire.
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