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Scopri gli errori SEO più comuni nel 2017

Scopri gli errori SEO più comuni nel 2017

Siamo ormai alla fine dell’anno e, come spesso accade, in ogni settore è tempo di bilanci. Si tirano le somme di cosa è stato quest’anno e cosa sarà per il 2018. Farlo oggi è più semplice. Lavorare nel web permette di tracciare completamente il rendimento delle nostre azioni, sorridere per i successi e fare tesoro degli errori per migliorare!

 

SEO 2017: Errori comuni

 

Quest’anno abbiamo dedicato diversi articoli alla Seo, come prendersi cura del proprio sito e come evitare errori comuni. Recentemente abbiamo trovato un articolo molto interessante che spiega quali sono i Most common technical seo mistakes ed abbiamo pensato di proporti un breve riassunto.

 

Secondo un’analisi condotta da SEMrush, presentata in questo articolo, sono stati analizzati più di 100.000 siti e 450 milioni di pagine web per identificare gli errori più comuni in termini di SEO su 3 aree:

 

  • Struttura sito
  • Seo-on-page
  • Tecnica Seo

 

Struttura sito

 

Ecco i due errori SEO più comuni per la struttura del sito:

 

  • Broken Links

 

Per quanto riguarda la struttura del sito dalla ricerca emerge che il 30% dei siti analizzati presenta errori di broken link interni ed error 404.

 

  • Sitemaps

 

La Sitemap è la cartina che Google riceve e dove viene indicato com’è strutturato il tuo sito. Secondo questa ricerca molto spesso troviamo errori nel file della sitemap ed in alcune casi la sitemap non è presente. Si tratta di un elemento molto importante per un sito web, questo file infatti rappresenta l’indice di tutte le pagine che si intende inviare ai motori di ricerca affinché vengano indicizzate.

 

Seo-on-Page

 

Per la Seo-on-Page abbiamo altri importanti errori:

 

  • Contenuti

 

Noi lo diciamo da sempre: Content is the King! Ed abbiamo ragione. Infatti da questa ricerca emerge che:

 

  • il 65% dei siti analizzati presenta contenuti duplicati. Questo è un errore che Google reputa molto grave (perché? scoprilo qui) e da anni sta penalizzando non poco i siti che copiano contenuti.
  • il 93% dei siti presenta poco testo in HTML. Questo è discorso particolare perché, ad esempio, la classica pagina contatti contiene per forza poco testo, visto che le informazioni che devi offrire sono minime. Ebbene anche questo è considerato un errore! Cerca di scrivere di più anche nella tua pagina contatti.
  • Il 73% delle pagine contengono poche parole. Non sempre è possibile inserire almeno 250 parole a pagine, sebbene sia considerato anch’esso un errore minore, saperlo ti sarà utile!

 

  • Meta Description

La meta description appare sotto al titolo nei risultati di ricerca. Creare una meta description specifica ed unica per ogni pagina è sempre una buona cosa. Lì sono contenuti una breve descrizione dei contenuti della pagina. Ricorda che le parole nello snippet sono evidenziate da Google in grassetto quando l’utente le digita nella sua ricerca. Nonostante l’importanza di questo elemento il 63% dei siti di questa ricerca non presenta Meta curate e addirittura copiate e ripetute.

 

  • Title Tag, H1 Tags, images

 

Qui parliamo di regole base della scrittura in formato SEO. Nonostante questi elementi siano scontati più del 60% dei siti analizzati mancano dell’ALT TAG nell’immagine oppure mancano del Title Tag. Errori come questi sono evitabilissimi e, se corretti, possono farti guadagnare notevoli posizioni ai danni dei tuoi competitor.

 

Tecnica Seo

 

In quest’utlima parte sono condensati gli errori SEO che riguardano il lato tecnico di realizzazione del sito. Sono molto importanti perchè dovranno essere tenuti ben presenti

 

  • Velocità di caricamento

 

I siti lenti non piacciono a Google, la page speed è uno dei fattori più importanti che influenza la posizione del tuo sito. Scorrendo l’articolo emerge come il 20% dei siti presenta tempi di caricamento molto lunghi.

  • Vecchia tecnologia

 Alcuni siti sono semplicemente vecchi, se il tuo sito è ancora in Flash difficilmente farà colpo su Google. Come scritto nell’articolo:

 

You can’t read Latin, and Search Engine can’t read old  technology!

  • Mobile

Fortunatamente qui abbiamo solo uno 0.66% di siti che non sono ottimizzati per mobile. Avere oggi un sito che sia ben visibile da device mobili fa la differenza. Non sai se il tuo sito è ottimizzato? Fai il test qui!

 

Conclusioni

 

Conoscere quali sono i principali errori SEO è il primo passo per fare in modo di evitarli e migliorare il rendimento del tuo sito. Se desideri saperne di più, siamo a tua disposizione per un’analisi gratuita del tuo sito web!

L’E-commerce in Italia nel 2017

L’E-commerce in Italia nel 2017

Luci ed ombre Per il commercio elettronico in Italia

In queste ultime settimane è stato pubblicato da bemresearch.it il recente studio sulla situazione del E-commerce in Italia. Ebbene, ne emerge un movimento sicuramente in crescita costante ma che registra numeri ancora nettamente inferiori ad altri importanti paesi europei come UK, Germania e Francia. Come avevamo già visto in un nostro articolo di gennaio, le piccole e medie imprese sono quelle che ancora restano ai margini.

Il Report

In Italia, rispetto al 2015 è aumentato il giro di affari del mercato online, salito secondo le stime di Bem Research a 26 miliardi di euro rispetto ai 21 miliardi dell’anno precedente.

Numeri incoraggianti ma ancora molto scarsi rispetto ad alcuni paesi:

  • UK: 240 miliardi
  • Germania: 102 miliardi
  • Francia: 63 miliardi
  • Spagna: 40 miliardi

La nostra quota sul mercato europeo, il cui valore è stimato intorno 625 miliardi di euro, passa oggi dal 3,6 al 4,2%. La nota positiva è quindi che un miglioramento c’è stato ma, dall’altro lato, il ritardo risulta ancora abissale. Germania, Francia e Spagna vantano quote di mercato ben più ampie delle nostre.

L’e-commerce in Italia

In Italia l’utilizzo di Internet per acquistare beni e servizi da parte delle persone continua a essere un’attività ancora poco diffusa. Solo il 29% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni ha usato internet per i propri acquisti.

Anche qui il gap rispetto al resto d’Europa resta ancora ampio (nei paesi dell’Eurozona l’e-commerce risulta avere una diffusione tra la popolazione attiva pari al 55%; 53% nel 2015).

Guardando meglio i dati emerge una polarizzazione tra gli utilizzatori italiani di servizi per l’acquisto online: in Italia acquistano online soprattutto utenti con età compresa tra i 25 e 34 anni. Gli uomini sono quelli che fanno maggiori acquisti. Infatti sono il 23% contro il 17% delle donne.

Il Nord-Est è la zona d’italia che ha registrato il maggiore incremento (+3,2 punti percentuali rispetto al’anno prima) mentre il Sud e Centro restano ancora indietro. La Valle d’Aosta è la regione più propensa ad effettuare acquisti online, seguiti da Trentino-Alto Adige e dalla Lombardia. In fondo alla classifica delle regioni italiane troviamo Campania, Calabria e Sicilia che non si sono mosse dai risultati del 2015.

Le Imprese Italiane

Il fatturato prodotto da Internet nel 2016 da queste dalle piccole medie imprese italiane è stato pari al 8% del totale nel 2016. Peggio di noi in Europa fanno solo Austria, Grecia, Cipro, Romani e Bulgaria.

Tenendo conto del fatto che le piccole e medie imprese rappresentano il tessuto economico italiano è su questo fronte che sarebbe opportuno impiegare la maggior parte delle risorse pubbliche e private.

Per vincere la sfida della competitività sui mercati, non solo europei ma anche mondiali, è necessario creare anche nel nostro paese una nuova cultura digitale aziendale.

Per leggere informazioni più dettagliate su questo studio clicca qui

Sei una piccola azienda e non sai come affrontare il mercato digitale?

Contattaci!

Contenuti: scrivi meno, informa di più…e converti!

Contenuti: scrivi meno, informa di più…e converti!

Content is the king: i contenuti sono tutto!

I contenuti sono la base della tua strategia su internet. Lo diciamo da anni e continuiamo a ripeterlo a tutti coloro che ci richiedono una consulenza sulla loro strategia web. Pensare di avere un seguito su internet senza un minimo di programmazione sul content è impossibile.

Un buon punto di partenza potrebbe essere decidere di aprire un blog, qui spieghiamo perché è utile al tuo sito!

Come scrivere?

Al di là delle indicazioni tecniche su come scrivere un testo in formato SEO, di cui siamo occupati qui! Oggi vogliamo spiegarti come scrivere testi più concisi ma che diano più contenuti ed informazioni. Questi ti saranno molto utili perché:

  • l’attenzione che abbiamo su internet è molto breve
  • i cellulari sono lo strumento più utilizzato per la lettura via web
  • i social network vengono consultati per l’80% da mobile

Bisogna pertanto cogliere l’attenzione ed informare in modo estremamente veloce e diretto. Vediamo alcune regole per scrivere meno, scrivendo meglio!

1. Colpisci l’attenzione

Questa è la regola n.1, fai in modo di colpire l’attenzione dei tuoi lettori. Sarà banale ma è il primo step! Concentrati sul:

  • Titolo: fai in modo che sia attraente e specifico. In genere pensare di inserire numeri e comunicare un senso di necessità ed urgenza aiuterà il tuo titolo ad essere maggiormente attraente.
  • Stile: Un muro di parole non piace a nessuno, cura anche la disposizione testuale, affinché sia di gradevole lettura.
  • Immagini: I contenuti con immagini evocative funzionano meglio. Semplicemente aggiungendo una foto al tuo articolo potrai essere più convincente. Questo dice uno studio della Victoria University in Nuova Zelanda.

Per mostrarti alcuni esempi utili ti rinviamo a questo articolo di Buzzsumo che illustra i 30 most viral content of 2016.

2. Scrivi semplice

Indipendentemente dall’argomento che desideri trattare, fallo in modo semplice e divulgativo per attirare più persone possibili. Certamente non sempre è possibile, ma ci sono alcuni regole che possono aiutarti:

  • Accorcia i tuoi intro: l’introduzione deve essere solo un “cappello” per dire velocemente quello che vuoi trattare, non dilungarti troppo.
  • Paragrafi corti: non scrivere enciclopedie ma abituati a pensare il tuo testo per brevi paragrafi. Separano i contenuti, sono di facile lettura e memorizzazione da parte dell’utente.
  • Evita uno stile passivo: cerca di scrivere in modo da coinvolgere attivamente il lettore e non essere ripetitivo!

3. Emoziona

Cerca di fare passare i tuoi concetti, facendo leva sull’emozione. Non servono molte righe, spesso la frase giusta al momento opportuno vale più di 3000 parole. Questo vale per tutte le forme di contenuti, puoi parlare di qualsiasi cosa, ma se non saprai toccare le giuste corde difficilmente avrai sucesso. Un caso recente è proprio quello dell’automobile usata venduta su E-bay ad una cifra record grazie ad uno spot molto emozionale.

4. Converti

Fai in modo che il tuo copy abbia uno obiettivo: la conversione. Guida attraverso i tuoi testi l’utente dove desideri che vada la sua attenzione. Come?

  • Scrivi generando credibilità: grazie al tuo blog puoi mostrare, a chi non ti conosce, di essere un valido consulente, mostra i numeri, i risultati dei tuoi lavori e la voce dei tuoi clienti.
  • Scrivi in modo colloquiale: fai in modo di scrivere come se stessi parlando con un tuo amico, rendi semplice il dialogo con chi ti segue. Fai però sempre attenzione al codice di comunicazione del tuo campo lavorativo!
  • Prova, confronta e riprova: segui con molta attenzione i testi che proponi e verifica i risultati che hanno. Facendo così saprai sempre meglio cosa desidera il tuo pubblico. Cerca di essere il più obiettivo ed analitico possibile. Se pensi di non riuscirci da solo ci siamo noi!

Conclusioni

Siamo inondati giornalmente da milioni di informazioni, tanto che alla fine della giornata spesso raggiungiamo la saturazione. Cogliere l’attenzione è sempre difficile, soprattutto per chi non sa come partire.

Se cerchi un consulente che ti aiuti a creare contenuti brevi, emozionali che possano avere successo e convertire Contattaci!

Perché è importante fare copywriting?

Perché è importante fare copywriting?

Cos’è il copywriting?

Prima di tutto facciamo chiarezza: cos’è il copywriting? Se vogliamo dirla in maniera sintetica è  scrivere testi rendendoli adatti al web. Il copywriting c’è da tantissimo tempo, basti pensare ai testi pubblicitari, agli annunci stampa, gli slogan, etc. Il termine nello specifico nasce nel XIX secolo, nell’ambito delle redazioni giornalistiche, per indicare chi si occupava di redigere annunci. Il copywriting per il web c’è da meno tempo ma sta diventando un elemento imprescindibile per la presenza on line. Nello specifico il copywriter non deve solamente scrivere un testo grammaticalmente corretto ma comunicare il messaggio di un brand attraverso parole e utilizzando alcune tecniche di scrittura.

Alcuni consigli li avevamo già dati qui:

5 regole per essere un buon copywriter

Le linee guida di un copywriter

Il compito del copywriter è di catturare l’attenzione del target di riferimento. Quindi, prima di tutto bisogna identificare quale target si vuole raggiungere. Il linguaggio che si utilizza deve adattarsi al target. Si deve proporre una sola idea creativa (Unique Selling Proposition) e si devono evitare contraddizioni (l’immagine e il testo non devono dire cose in contrasto ma una deve essere il completamento dell’altro).

Avendo ben chiara la base si può partire seguendo alcune linee guida:

  1. La ripetizione del titolo: un copy dovrà ripetere nel testo le stesse parole del titolo magari combinate in maniera diversa con l’aggiunta di ulteriori informazioni per dare più importanza al messaggio che si vuole far passare. Anche in ottica SEO (Search Engine Optimization) questa tecnica risulta molto utile.
  2. Concretezza: per attirare l’attenzione dl lettore è sempre buona norma introdurre argomenti concreti e misurabili, aggiungendo informazioni nuove.
  3. Porre una domanda: porre un problema o una richiesta a cui molti cercano risposta è un’ottima tecnica per far sentire i lettori coinvolti nella discussione. Bisogna ricordarsi però di dare delle risposte concrete a questa domanda. E qui ci si collega al quarto punto.
  4. Fornire una risposta: dare una risposta netta o fornire un’alternativa a cui magari molti non avevano ancora pensato. Ci si pone così come esperti nel settore indirizzando i profani verso la strada che riteniamo o il brand ritiene più consona.
  5. Call to action: di quest’ultimo punto abbiamo parlato più volte ma è sempre bene ricordarlo. In chiusura del testo la chiamata all’azione serve per incentivare l’utente a cliccare su un annuncio o a interagire con il brand che il copy in quel momento rappresenta.

Ricapitolando, è tutto chiaro? Se invece avete bisogno di una consulenza compilate il form qui in sotto.

Scopriamo Fred, il nuovo algoritmo di Google

Scopriamo Fred, il nuovo algoritmo di Google

Fred: Google lancia un nuovo algoritmo

Da qualche mese Google ha lanciato il nuovo algoritmo chiamato Fred. L’ultimo di una serie di aggiornamenti (Panda, Penguin, Hummingbird, Mobilegeddon giusto per citarne alcuni) che hanno avuto sempre un importante impatto sulle strategie SEO da adottare per non incappare in penalizzazioni.

Cosa è cambiato

A distanza di qualche mese possiamo trarre un bilancio delle principali caratteristiche di questo nuovo algoritmo e dare alcune linee guida per favorire dei comportamenti, in termini di contenuti, apprezzati da Google. Vediamone alcuni.

Controlla i dati del tuo sito

Prima cosa da fare: utilizza il tuo account Google Analytics e controlla se nell’ultimo periodo il tuo sito ha avuto una diminuzione di visite repentino e razionalmente inspiegabile. Se hai notato dopo il mese di marzo un improvviso calo delle visite è probabile che la struttura del tuo sito e dei contenuti non sia piaciuta a Fred. Pertanto devi intervenire per porvi rimedio.

Contenuti al centro!

L’obiettivo di Fred è quello di fare in modo che i contenuti proposti siano sempre più utili all’utente e che diano informazioni di qualità. Una delle fattispecie di siti più colpiti da Fred sono stati principalmente blog che puntano poco sui propri contenuti e hanno al loro interno un’eccessiva parte di advertising.

Cosa significa questo? Rimuovere tutto ciò che è troppo invasivo nella User Experience. Per esempio: pulsanti di download inutili che bloccano la lettura, video adv che partono quando l’utente capita sulla pagina, banner di iscrizione alla newsletter troppo insistenti. Insomma tutto quello che disturba una normale e piacevole navigazione.

 Rinforza i tuoi contenuti

Questo non significa abbandonare completamente l’adv del tuo sito.  Ma oggi Google consiglia un metodo diverso rispetto al passato. Parti da contenuti che siano:

  • scritti bene
  • originali
  • di assoluta qualità
  • che trattino approfonditamente un argomento

parliamo di testi che siano veramente delle risposte esaustive alle domande dei vostri clienti. Creare un percorso informativo coerente e completo all’interno del tuo blog è la migliore strada per un advertising che Google incoraggia.

Evita questi errori che penalizzano il tuo blog!

Migliora L’usabilità da Mobile

Google già da molto tempo ha iniziato a spingere sull’esperienza da mobile, con il mobile-first index i siti non sono più letti da Google simulando un dispositivo desktop ma il mobile è il dispositivo definitivo di riferimento. Se pertanto il tuo sito presenterà  contenuti poco curati ed una scarsa fruibilità da Mobile, verrà doppiamente penalizzato. Se non sai da dove partire per verificare questo aspetto ti consigliamo questo test per farti un’idea più completa. Noi l’abbiamo fatto ed abbiamo ottenuto il seguente risultato. Fallo anche tu e scopri come viene letto il tuo sito!

Test mobile Google Hal

Test mobile Google Hal

Punta molto sulla visibilità nelle ricerche locali

Google sta puntando molto sulle ricerche locali, offrendo all’utente delle risposte con soluzioni a lui più vicine. La posizione geografica gioca un ruolo fondamentale nell’output delle risposte. Essere pertanto ben posizionati sulle ricerche locali, è un grande vantaggio.

Pertanto è utile:

  • Avere una propria Google My Business Page: curata ed aggiornata con tutte le informazioni per contattare la tua attività.
  • Iscriviti a directory locali: se sono presenti delle directory con lista delle attività locali fai in modo di essere iscritto. Per fare ciò vi sono degli ottimi backlink tools, qui ne trovi una lista completa.
  • Scopri quali Keywords hanno maggiore impatto a livello locale: scopri quali ricerche vanno maggiormente nella tua zona e su quali keyword conviene investire. Se non sai da dove partire ti suggeriamo Google Keyword Planner, SEOZOOM o SEMRUSH.

Hai un’attività locale? Scopri qui 5 trucchi SEO per essere più visibile!

Fai attenzione ai tuoi Backlinks

Fai un’analisi dei link in entrata sul tuo sito, avere Backlinks di qualità aiuterà sicuramente la crescita del tuo sito con Fred. Link che vengono da directory sbagliate, da pagine ricche di spam, link comprati, da siti che offrono questo servizio, portano sempre a risultati negativi. Fai un test con i software che ti abbiamo consigliato nei punti precedenti ed individua i link dannosi per il tuo sito. Potrai procedere così alla loro eliminazione grazie ad un procedimento all’interno della Google Search Console.

Migliora la UX del tuo sito

In generale possiamo affermare che Fred punta a premiare quei siti che offrono un’ottima USER EXPERIENCE ai propri utenti. Nel 2017 avere un sito  fruibile significa:

  • Ottimizzazione per tutte le piattaforme: fai in modo che il tuo sito si possa vedere su smartphone, tablet, desktop e che tutti i contenuti siano raggiungibili.
  • Produrre contenuti di qualità: pensa a contributi utili che possono creare engagement ed interesse per i tuoi utenti.
  • Costruire un sito semplice: elimina tutte le barriere di usabilità ed eventuali comportamenti troppo invasivi per l’utente.
  • Costruire una struttura logica: pensa ad una struttura logica per il tuo sito per aiutare i Google Bot a trovare ed indicizzare i tuoi contenuti.

Scopri qui come ottimizzare la struttura del tuo sito!

Conclusioni su Google Fred

Ecco che con questi piccoli accorgimenti sarà più facile sopravvive a Fred. Google fa aggiornamenti al suo algoritmo quasi tutti i giorni, alcuni cambiamenti, come nel nostro caso, hanno impatti maggiori. Niente paura perché Google non vuole penalizzare i nostri siti ma offre delle direttive per rendere sempre più user-friendly la navigazione sui nostri siti. Se il tuo sito ha poche visite o temi sia stato penalizzato, puoi certo rimediare concentrandoti:

  • sui contenuti di qualità;
  • eliminando problemi tecnici che impattano sulla SEO;
  • diminuendo la pubblicità-spazzatura;
  • migliorando la UX;

Non sai come fare? Vuoi ripartire e hai bisogno di un’analisi del tuo sito? Contattaci saremo lieti di analizzare gratuitamente il tuo sito e proporti un preventivo su come renderlo più performante!

Come farti trovare dai clienti? C’è l’inbound marketing!

Come farti trovare dai clienti? C’è l’inbound marketing!

Inbound marketing, una strategia per te

Ti affanni a cercare clienti oppure devi delegare ad altri la parte commerciale senza ottenere i risultati sperati? E se fossero i clienti a trovare te? No, non è fantascienza.

Puoi farti trovare dai clienti ma solo se pianifichi una buona strategia di inbound marketing, sfruttando la tua nicchia di mercato.

Partiamo dal presupposto che l’inbound marketing è una strategia che mette al centro il cliente e non il tuo prodotto. Nel manuale “Inbound Marketing. Le nuove regole dell’era digitale” Jacopo Matteuzzi definisce questa metodologia come:

UN INSIEME DI STRATEGIE FOCALIZZATE SUL FARSI TROVARE DA PERSONE INTERESSATE AL NOSTRO PRODOTTO/SERVIZIO, ATTIRARLE VERSO IL NOSTRO MARCHIO E FARLE DIVENTARE CONTATTI, POI CLIENTI, INFINE PROMOTORI

Le fasi dell’inbound marketing

In un mondo dove è sempre più difficile emergere sia online che offline, per fare in modo che più visitatori possibili diventino contatti e poi clienti, anche dopo aver abbandonato il tuo sito devi creare dei contenuti utili per loro, anzi indispensabili.

Il contenuto è il cuore dell’inbound marketing

Innanzitutto cerca di identificare chi sono i tuoi visitatori e allinea i tuoi contenuti ai loro interessi, usando i diversi strumenti che il web mette a disposizione: blog, social network, motori di ricerca.

Per la tua strategia è fondamentale scrivere contenuti di valore da pubblicare sul tuo blog e i tuoi canali social, ma allo stesso tempo puoi mettere a disposizione anche contenuti visual, documenti, e-book e presentazioni o qualsiasi altro contenuto prezioso che i tuoi utenti potranno scaricare lasciando la propria email tramite un form.

Se riesci ad ottenere parecchi contatti, allora la tua strategia di inbound marketing sta funzionando bene. A questo punto crea una mailing list e conquista la fiducia dei tuoi contatti scrivendo delle e-mail con contenuti utili e pertinenti. Il processo di marketing automation, detto anche lead nurturing, ti aiuterà a convertire i tuoi contatti in clienti e a mantenere un dialogo con loro anche dopo il primo acquisto.

Vuoi saperne di più? Approfondiremo l’argomento al workshop Fotografia per il web il 21 e 28 ottobre a Chieri.

Per informazioni e iscrizioni: www.fotografiaperilweb.com, fotografiaperweb@gmail.com

Sheila Gibalerio

Vuoi saperne di più? Contattaci!